Da oggi si aggiungono due nuove Indicazioni Geografiche Food made in Italy nel registro europeo: nella Gazzetta Ufficiale Europea del 20 aprile sono pubblicate le registrazioni dei prodotti Marche IGP – Olio EVO – appartenente alla Classe 1.5.Oli e grassi – e Vitelloni Piemontesi della Coscia IGP – appartenente alla Classe 1.1. Carni fresche – entrambi registrati dall’Italia.
L’Italia ha in totale 816 denominazioni Food&Wine di cui 571 DOP, 243 IGP, 2 STG e 39 IG Spirits per un totale di 855 denominazioni.
Comparto Food: conta 293 denominazioni di cui 166 DOP, 124 IGP e 2 STG. I prodotti registrati appartengono alla Classe 1.5. oli e grassi e alla Classe 1.1. Carni fresche (e frattaglie) che raggiungono, rispettivamente, quota 46 e 6 prodotti certificati.
Vedi statistiche Qualivita.
MARCHE
Le Marche hanno in totale 36 denominazioni Food&Wine di cui 26 DOP, 8 IGP e 2 STG e 2 IG Spirits per un totale di 38 denominazioni.
Comparto Food: conta 15 denominazioni di cui 6 DOP, 7 IGP e 2 STG. Il prodotto registrato è il secondo appartenente Classe 1.5. Oli e grassi.
Vedi statistica regionale Qualivita.
Marche IGP – Olio EVO – Italia
Reg. UE 2017/702 del 04/04/2017 – GUUE L 104 del 20/04/2017
Classe 1.5. Oli e grassi (burro, margarina, olio, ecc.)
Descrizione del prodotto
L’Olio Extravergine di oliva Marche IGP è riservata all’olio ottenuto da 12 varietà di olive di cui 10 autoctone.
Le autoctone sono le seguenti:
- Ascolana tenera,
- Carboncella,
- Coroncina,
- Mignola,
- Orbetana,
- Piantone di Falerone,
- Piantone di Mogliano,
- Raggia/Raggiola,
- Rosciola dei Colli Esini e
- Sargano di Fermo.
Le altre 2 varietà – Frantoio e Leccino – sono di utilizzo consuetudinario essendo entrambe presenti sul territorio da circa un secolo.
Le 12 varietà sopra indicate devono essere presenti negli oliveti, da sole o congiuntamente, per un minimo dell’85 %. Sono ammesse altre varietà fino a un massimo del 15 %.
Aspetto e sapore
L’Olio Extravergine di oliva Marche IGP è caratterizzato da un colore giallo/verde, al sapore si presenta fruttato medio, amaro medio, piccante medio, con piccole oscillazioni verso l’intenso o verso il leggero. Il fruttato è caratterizzato da note erbacee fresche accompagnate da un tipico sentore di erba talora accompagnato/sostituito da sentori di mandorla e/o carciofo in funzione della componente varietale prevalente.
Zona di produzione
La zona di produzione dell’Olio Extravergine di Oliva Marche IGP copre circa il 76 % della superficie regionale e consente di assicurare la sostenibilità economica dell’IGP in quanto permette di disporre di una massa critica di prodotto, che seppure rappresenti una quota nell’ordine delle 0,5 %-0,7 % della produzione nazionale, può garantire una remunerazione soddisfacente agli agricoltori, nel rispetto di uno dei principi fondamentali del Reg. (UE) 1151/2012.
Delimitazione concisa della zona geografica
La zona di produzione dell’Indicazione Geografica Protetta «Marche» comprende i seguenti Comuni il cui territorio risulta olivato e idoneo per ottenere produzioni con le caratteristiche qualitative previste. Di seguito si riporta l’elenco dei Comuni che rientrano all’interno della zona IGP Marche. Per quelli non integralmente compresi, si riporta l’elenco dei fogli catastali, chiamati anche fogli di mappa, che ricadono all’interno dell’areale. La numerazione dei fogli è univoca per Comune; ogni Comune è diviso in fogli e particelle. Tutta la documentazione è depositata all’Agenzia delle Entrate (Catasto Terreni).
a) Comuni interamente compresi:
Acquaviva Picena, Agugliano, Altidona, Ancona, Appignano, Appignano del Tronto, Ascoli Piceno, Auditore, Barbara, Barchi, Belforte all’Isauro, Belforte del Chienti, Belmonte Piceno, Belvedere Ostrense, Camerano, Camerata Picena, Campofilone, Camporotondo di Fiastrone, Carassai, Cartoceto, Castel di Lama, Castelbellino, Castelfidardo, Castelleone di Suasa, Castelplanio, Castignano, Castorano, Chiaravalle, Cingoli, Civitanova Marche, Colli del Tronto, Colmurano, Corinaldo, Corridonia, Cossignano, Cupra Marittima, Cupramontana, Falconara Marittima, Falerone, Fano, Fermignano, Fermo, Filottrano, Folignano, Force, Fossombrone, Francavilla d’Ete, Fratte Rosa, Frontino, Gabicce Mare, Gradara, Grottammare, Grottazzolina, Gualdo, Isola del Piano, Jesi, Lapedona, Loreto, Loro Piceno, Lunano, Macerata, Macerata Feltria, Magliano di Tenna, Maiolati Spontini, Maltignano, Massa Fermana, Massignano, Mercatino Conca, Mergo, Mogliano, Mombaroccio, Mondavio, Mondolfo, Monsampietro Morico, Monsampolo del Tronto, Monsano, Montalto delle Marche, Montappone, Monte Cerignone, Monte Giberto, Monte Porzio, Monte Rinaldo, Monte Roberto, Monte San Giusto, Monte San Martino, Monte San Pietrangeli, Monte San Vito, Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montecalvo in Foglia, Montecarotto, Montecassiano, Monteciccardo, Montecopiolo, Montecosaro, Montedinove, Montefalcone Appennino, Montefano, Montefelcino, Montefiore dell’Aso, Montegiorgio, Montegranaro, Montegrimano Terme, Montelabbate, Monteleone di Fermo, Montelparo, Montelupone, Montemaggiore al Metauro, Montemarciano, Monteprandone, Monterubbiano, Montottone, Moresco, Morro d’Alba, Morrovalle, Numana, Offagna, Offida, Orciano di Pesaro, Ortezzano, Osimo, Ostra, Ostra Vetere, Palmiano, Pedaso, Peglio, Penna San Giovanni, Pergola, Pesaro, Petriano, Petriolo, Petritoli, Piagge, Piandimeleto, Pietrarubbia, Poggio San Marcello, Pollenza, Polverigi, Ponzano di Fermo, Porto Recanati, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Potenza Picena, Rapagnano, Recanati, Ripatransone, Ripe San Ginesio, Rosora, Rotella, Saltara, San Benedetto Del Tronto, San Costanzo, San Giorgio di Pesaro, San Lorenzo in Campo, San Marcello, San Paolo di Jesi, Santa Maria Nuova, Santa Vittoria in Matenano, Sant’Angelo in Pontano, Sant’Elpidio a Mare, Sant’Ippolito, Sassocorvaro, Sassofeltrio, Senigallia, Serra de’Conti, Serrungarina, Servigliano, Sirolo, Smerillo, Spinetoli, Staffolo, Tavoleto, Tavullia, Tolentino, Torre San Patrizio, Trecastelli, Treia, Urbino, Urbisaglia, Vallefoglia, Venarotta.
b) Comuni parzialmente compresi (il trattino indica che tutti i fogli catastali inclusi tra i due estremi sono compresi; ad esempio 4-8 indica che sono compresi i fogli 4, 5, 6, 7 e 8):
Acquacanina – Fogli n. 3, 7, 8; Acqualagna – Fogli n. 1- 31, 34-54; Acquasanta Terme – Fogli n. 12, 22-26, 34-39, 45-50, 57-67, 71, 73-84, 90-92, 95-98, 104, 105, 110-113; Amandola – Fogli n. 1-26, 29-34, 40-50, 53-60, 65, 66, 68-70; Apecchio – Fogli n. 2-7, 21; Apiro – Fogli n. 1-20, 22-29, 33-41, 48-50, 53-55, 64, 65; Arcevia – Fogli n. 1-39, 41-48, 52-59, 63-69, 73, 75-79, 84-90, 93-101, 103-109, 114-121, 123; Cagli – Fogli n. 1-40, 42-61, 65-83, 85-104, 107-117, 122-138, 150-157, 176-180, 192-198; Caldarola – Fogli n. 1, 2, 6, 8, 13-16, 22-25, 30; Camerino – Fogli n. 1-9, 15-19, 25-28, 34-36, 43-50, 58-65, 71-75, 78-87, 89, 90, 102-124; Carpegna – Fogli n. 1-24, 28-30; Castelraimondo – Fogli n. 1, 3, 4, 10-22, 24-28, 30-32; Cerreto d’Esi – Fogli n. 1-3, 8-20; Cessapalombo – Fogli n. 1, 2, 4, 5, 7-9; Comunanza – Fogli n. 1-16, 18-25, 27-30, 33-38, 41-44, 46-52, 54; Esanatoglia – Fogli n. 2-4, 9-11, 13, 14, 17, 19, 20, 26; Fabriano – Fogli n. 19-22, 25, 26, 39-43, 57-63, 80-87, 93-103, 117-122, 136-143, 153-159, 167-170, 177-180, 192-195, 208, 216, 225-227; Fiastra – Fogli n. 1, 6-8, 10, 11, 14-17, 23-26, 32-37, 40, 45; Fiordimonte – Fogli n. 1-7; Frontone – Fogli n. 1-12, 15; Gagliole – Fogli n. 6, 7, 11-13, 16-19, 21, 22; Genga – Fogli n. 1-3, 7, 12, 18, 20, 24, 25, 29, 34, 40-42, 50-52, 60-63, 68-70; Matelica – Fogli n. 11, 16-19, 21-26, 31-35, 40-45, 48-58, 60-83; Mercatello sul Metauro – Fogli n. 27-29, 36, 47-51, 59-61, 69; Montefortino – Fogli n. 6-8, 11, 12, 19, 22, 23, 28, 35, 46; Montegallo – Fogli n. 7, 8, 13; Muccia – Fogli n. 1, 4, 7-9, 11, 12, 18-21; Pieve Torina – Fogli n. 2, 5-7, 23-25, 35-37; Pievebovigliana – Fogli n. 1-16, 20, 21, 26; Piobbico – Fogli n. 8, 16, 17; Pioraco – Fogli n. 8-10, 12-15; Poggio San Vicino – Fogli n. 1, 2, 5, 6, 11; Roccafluvione – Fogli n. 1-22, 27-36, 38, 40-50, 52-60; San Ginesio – Fogli n. 1-35, 37, 39-56, 59-64, 68-77; San Severino Marche – Fogli n. 1-6, 13-26, 31-40, 45-51, 57-67, 68, 77-85, 90-100, 106-117, 120-128, 131-143, 148-159, 165-172, 181-186, 191-197; Sant’Angelo in Vado – Fogli n. 1-49, 52-56, 60-64, 67-87; Sarnano – Fogli n. 1-5, 7, 9-15, 21-24, 29-32, 36-39, 43-45; Sassoferrato – Fogli n. 1-4, 6-9, 12-16, 21-25, 27-35, 37-46, 48-57, 61-68, 72-75, 82-88, 93-96, 100-102, 107-110, 117-119, 125-128, 136, 137; Serra San Quirico – Fogli n. 1-3, 5-10, 16-20, 25-28, 32-36, 38-43, 45; Serra Sant’Abbondio – Fogli n. 1-5, 7-10, 12, 15-17; Serrapetrona – Fogli n. 9-13, 19, 20, 25, 26, 30, 31, 34; Urbania – Fogli n. 1-16, 18, 19, 21-33, 38-44, 48-59, 64-69, 76, 77.
Commercializzazione
L’olio «Marche» IGP deve essere commercializzato in recipienti consentiti dalla normativa vigente e con capacità non superiore a 5 litri, sigillati e provvisti di etichetta.
Riportiamo di seguito il Regolamento ed il Disciplinare
IL MERCATO DELL’OLIO (22/04/2017, Fonte: Il Sole 24 Ore)
Secondo i dati Coi infatti la forbice tra richieste e produzione sarà di circa 200mila tonnellate trainata dai dati di Cina (45mila tonnellate importate, +32%), di Brasile (24mila tonnellate, +38%), Australia (12mila tonnellate, +73%) e ancora Canada e Giappone le cui importazioni di olio d’oliva sono aumentate rispettivamente del 20 e del 16%.
Insomma si aprono nuovi importanti spazi di mercato per l’Italia che a differenza della Spagna non ha però il prodotto da offrire. Eppure dopo la grande crisi produttiva del 2014 (quando fu toccato in Italia il minimo da 50 anni a questa parte) fu lanciato il Piano olivicolo nazionale proprio con l’obiettivo di rilanciare la produzione made in Italy. «Il ministero delle Politiche agricole ha da poco varato due bandi relativi al Pon – spiega il direttore dell’Unaprol, il principale consorzio italiano di olivicoltori, Pietro Sandali – che riguardano i contratti di rete e il miglioramento dei magazzini. Anche l’attività di ricerca è stata instradata. Quello che manca all’appello sono gli investimenti produttivi. Nonostante l’accordo tra Stato e Regioni per favorire gli investimenti in olivicoltura all’interno dei Piani di sviluppo rurale, poi nella realtà è stato fatto molto poco. Qualcosa nel Lazio e in Puglia ma molto meno di quanto sarebbe stato possibile realizzare».
La disponibilità individuata all’interno dei Psr per il periodo 2014-20 era di circa 700 milioni di euro ma in realtà le risorse effettivamente utilizzate saranno molte meno. «I dati sulla crescita della domanda extra-Ue – ha aggiunto Sandali – mostrano che in questi anni si è lavorato bene anche sulla promozione. Serve ora un salto di qualità negli investimenti sulla produzione. Altrimenti dovremo solo prendere presto atto di aver perso un’altra importante occasione».
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