Aiuti a pesca ed acquacoltura per emergenza Covid19

Vista la crisi economica conseguente all’emergenza coronavirus, Unione Europea, Governo e Regione Marche hanno messo in campo una serie di strumenti ed incentivi specifici per supportare le imprese e gli operatori del settore pesca ed acquacoltura.

Sono pertanto vigenti dal 24 aprile 2020 le misure addizionali dell’UE per la mitigazione degli impatti socioeconomici del coronavirus nei settori della pesca e acquacoltura. Le misure sono frutto di un ampio confronto tra gli Stati Membri, il Parlamento Europeo e i rappresentanti del settore. Avranno efficacia retroattiva dal 1° febbraio 2020 e saranno valide fino al 31 dicembre 2020.

Di seguito riportiamo le principali misure:

  • modifiche UE al FEAMP 2014-20,
  • limite degli incentivi da Temporary Framework UE a 120.000 euro,
  • aiuti diretti per 30 milioni di euro al settore pesca dal Governo tramite regio i e province autonome,
  • indennità di 950 euro dal Governo ai lavoratori autonomi e soci cooperatori della pesca per 4 milioni di euro, 
  • esonero contributivo Inps per i primi 6 mesi del 2020,
  • contributi piattaforma 210 della Regione Marche: aiuti per oltre 2 milioni di euro,
  • cambiale della pesca ISMEA a tasso zero, durata 5 anni di cui 2 di pre-ammortamento,
  • garanzia ISMEA Covid19 al 100% fino 30.000 euro e fino al 90% oltre sui finanziamenti bancari delle imprese e lavoratori autonomi del settore,
  • garanzia ISMEA ordinaria al 70-80% su finanziamenti fino a 2 milioni di euro.

DALL’UE MODIFICA AL FEAMP 2014-20

Per quanto riguarda il sostegno del settore della pesca e dell’acquacoltura, con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2020/560, nell’ambito del Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), sono previste misure specifiche fino al 31 dicembre 2020. Tali misure riguardano:

  • sostegno per l’arresto temporaneo delle attività di pesca;
  • la concessione di capitale circolante ai produttori di acquacoltura e alle imprese di trasformazione;
  • il sostegno alle imprese per l’ammasso temporaneo dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, una maggiore flessibilità nell’allocazione delle risorse all’interno del programma, procedure semplificate per la modifica dello stesso.

DALL’UE TEMPORARY FRAMEWORK ANCHE PER PESCA E ACQUACOLTURA: 120.000 EURO IL TETTO DEGLI AIUTI

Con l’entrata in vigore del Temporary Framework UE per far fronte ad emergenza Covid19 il tetto per gli aiuti di stato per il settore pesca e acquacoltura viene innalzato, eccezionalmente e fino al 31 dicembre 2020, a 120.000 euro.

Questo limite si aggiunge ai 30.000 euro stabiliti per il regime de minimis ordinario valido per tutto il periodo 2014-20.

20 MILIONI DI AIUTI DIRETTI AL SETTORE PESCA E ACQUACOLTURA

Il DL “Cura Italia” prevede 20 milioni di euro di sovvenzioni dirette agli operatori di pesca ed acquacoltura a copertura dei danni conseguenti dell’arresto temporaneo dell’attività per effetto delle disposizioni emanate in relazione all’emergenza Covid-19.

Le risorse sono suddivise tra le Regioni e le Province autonome proporzionalmente al numero di imprese operanti sui territori di competenza, come da dichiarazioni delle singole regioni e amministrazioni territoriali e saranno destinate alle imprese operanti nei seguenti settori:

  • pesca in acque marine (imprese di pesca iscritte nella I°, II° III° e IV° categoria dei Registri Imprese Pesca): 15 milioni di euro;
  • acquacoltura (impianti di acquacoltura e le imprese che utilizzano imbarcazioni ai fini produttivi ed iscritte alla V categoria): 3,5 milioni di euro;
  • pesca nelle acque interne: 1,5 milioni di euro

L’accesso ai contributi è riservato alle sole imprese di pesca che, alla data del 3 giugno 2020, abbiano in armamento almeno un’imbarcazione da pesca.

4 MILIONI DEL D.L. RILANCIO PER I LAVORATORI AUTONOMI DELLA PESCA

Con un emendamento al DL Rilancio in corso di trasformazione in legge in Parlamento si prevede un impegno di circa 4 milioni per l’erogazione di una indennità da 950 euro ai lavoratori autonomi della pesca (compresi i soci di cooperativa), per sostenere la difficile situazione determinata dall’emergenza Covid19.

L’obiettivo è quello di garantire la tutela reddituale dei lavoratori autonomi della pesca, compresi i soci di cooperativa, finora rimasti esclusi dal beneficio dei bonus previsti dai dl Cura Italia” e Rilancio”. Questa platea di lavoratori è stata infatti tra le più colpite dalle conseguenze negative di questi drammatici mesi, causa della sospensione del canale della ristorazione, che ha determinato un vero e proprio tracollo economico del settore

ESONERO CONTRIBUTIVO INPS DI 6 MESI AI DATORI DI LAVORO DELLA PESCA

Nell’ambito del DL Rilancio 426 milioni di euro sono destinati all’esonero per i primi sei mesi 2020 dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole, nonché dell’allevamento, dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura.

CAMBIALE DELLA PESCA A TASSO ZERO E FINO A 30.000 EURO

Attraverso lo strumento della cambiale, autorizzato dalla Commissione europea, le imprese che operano nel settore agricolo, dell’agriturismo e della pesca che hanno subito problemi di liquidità aziendale a causa dell’epidemia COVID-19 potranno beneficiare di credito immediato fino a 30.000 euro in prestito a tasso zero e senza burocrazia per le imprese grazie alla cambiale agraria e della pesca di Ismea.

Il prestito avrà una durata di 5 anni, di cui i primi 2 anni di preammortamento.

L’intervento, grazie all’utilizzo della cambiale della pesca, si distingue da altri strumenti finanziari per la semplicità della procedura e le tempistiche estremamente ridotte che consentono di poter erogare gli aiuti al massimo entro una settimana dalla richiesta. 

Esaurito il 20 maggio scorso un primo budget complessivo pari a 30 milioni di euro si attende il rifinanziamento con altri 30 milioni di euro con l’approvazione del DL rilancio.

2 MILIONI DI EURO A PESCA ED ACQUACOLTURA PER EMERGENZA COVID19 DALLA REGIONE MARCHE (Misura n. 42 della Piattaforma 210)

Lo stanziamento della Regione Marche per il rilancio economico da emergenza COVID Contributi a fondo perduto ad attività di pesca e acquacoltura, pari a Euro 2.025.000 ripartiti tra due tipologie di interventi: 1) Euro 1.025.000 per spese correnti,  2) Euro 1.000.000 per investimenti

I contributi variano da un minimo di 350 ad un massimo di 9.750 euro ad impresa per ogni misura. Ogni impresa poteva fare domanda su una o entrambe le misure che erano cumulabili tra di loro. Alla chiusura del bando (08 luglio 2020) sono pervenute in regione 455 domande di aiuto.

GARANZIE ISMEA FINO A 2 MILIONI DI EURO ANCHE ALLE IMPRESE DELLA PESCA

Il Fondo di Garanzia Ismea per l’accesso al credito opera d’ora in poi anche in favore delle imprese operanti nel settore della pesca.

Un recente decreto del Ministro dell’agricoltura stabilisce infatti i criteri e le procedure applicative per la concessione “ordinaria” della garanzia ISMEA a fronte di finanziamenti a breve, a medio e lungo termine o di transazioni commerciali in favore delle imprese ittiche destinati alle imprese operanti nel settore della pesca, ai sensi dell’art. 17, commi 2 e 4, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n.102.

Per tale strumento ISMEA potrà contare anche sulle ulteriori risorse stanziate dal Governo con il DL Rilancio per l’emergenza Covid, ma le procedure rimarranno valide per le garanzie ordinarie anche dopo il 2020.

Nel dettaglio, le operazioni di garanzia disciplinate dal decreto riguardano la concessione di:

  1. garanzia diretta, su richiesta dei soggetti finanziatori;
  2. cogaranzia, controgaranzia e riassicurazione, su richiesta di confidi o di altri fondi di garanzia;
  3. garanzia a fronte di transazioni commerciali;
  4. garanzia a fronte di portafogli costituiti da esposizioni di durata non inferiore a diciotto mesi e di importo non superiore a 1 milione di euro.

La garanzia può essere concessa fino al limite 70% del finanziamento o del valore del contratto nel caso delle garanzie a fronte di transazioni commerciali, da elevarsi all’80% per giovani imprenditori ittici (under 40).

Uno stesso soggetto potrà accedere a garanzie fino a un ammontare complessivo di 1 milione di euro (per le micro e piccole imprese) o 2 milioni di euro (per le medie imprese).

Potranno accedere alle diverse forme di garanzia finanziamenti a medio o lungo termine, destinati a:

  1.    investimenti nella trasformazione, nel magazzinaggio e nella commercializzazione di prodotti della pesca e dell’acquacoltura;
  2.    interventi per la valorizzazione commerciale e la promozione della qualità dei prodotti; per contribuire al risparmio energetico o alla riduzione dell’impatto sull’ambiente, incluso il trattamento dei rifiuti; per migliorare la sicurezza, l’igiene, la salute e le condizioni di lavoro;
  3.     acquisto di nuove macchine e attrezzature.

Sono inoltre ammessi finanziamenti a breve termine destinati all’acquisto di beni o servizi necessari alla conduzione ordinaria dell’impresa.

 

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